Discrepanze tra il reddito dichiarato e il tenore di vita, nonché un volume totale di affari delle proprie società corrispondente in totale a circa 1.500.000 euro. È quanto ha fatto insospettire i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Rimini che lunedì mattina hanno eseguito un provvedimento del Tribunale mettendo i sigilli agli hotel Austria e Corona di Rivazzurra intestati ad un 36enne campano, sotto sorveglianza speciale, misura prevista dal nuovo codice antimafia. Secondo quanto emerso, l'uomo, già affidato ai servizi sociali in prova, sarebbe stato in contatto diretto con soggetti pregiudicati per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Il 36enne si sarebbe servito di prestanome per nascondere gli interessi della famiglia Lanna, già gravata in passato di provvedimenti simili. Il sequestro ha riguardato, oltre agli hotel e a quote di una società operante nel settore alberghiero, anche cinque conti correnti, due depositi a risparmio, quattro carte di credito e due motoveicoli.
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